Chi siamo
Università di Pisa, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
L’Unità di Reumatologia è parte del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa (UNIPI). La cura dei pazienti, la ricerca clinica e la formazione sono i tre principali obiettivi dell’attività dell’Unità operativa.
Rappresentante: Prof.ssa Dr. Marta Mosca
L’unità di Reumatologia è il centro di riferimento per le malattie autoimmuni sistemiche, che comprendono il LES, le connettiviti indifferenziate (UCTD), la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi (SAPL), le vasculiti sistemiche, le miopatie infiammatorie e la Sclerosi Sistemica.
Da Marzo 2017, l’unità di Reumatologia è il centro coordinatore dell’ERN-RECONNET, il network europeo per la cura delle malattie rare del connettivo e muscoloscheletriche.
L’attività clinica è strutturata su tre livelli di cura: gli ambulatori, il day-hospital per le terapie infusionali e il reparto di degenza.
Gli ambulatori forniscono una valutazione reumatologica di primo livello per pazienti che non abbiano una diagnosi e una valutazione specialistica in ambulatori dedicati alle singole patologie: il LES (Lupus clinic), la Sclerosi Sistemica (Scleroderma clinic), la Sindrome di Sjogren (Sjogren clinic), l’Artrite Reumatoide, le Miopatie Infiammatorie, le Vasculiti Sistemiche, il morbo di Behçet e la fibromialgia. Inoltre, dal 2001 è attivo un ambulatorio congiunto ostetrico-reumatologico per pazienti gravide affette da malattie autoimmuni sistemiche.
Tutti gli ambulatori dedicati sono caratterizzati da un approccio multidisciplinare ai pazienti (grazie alle diverse figure professionali coinvolte, come fisioterapisti, ostetriche, ginecologi, nefrologi, oculisti ecc) e da un grande sforzo verso la qualità della cura e un approccio “paziente-centrico”.
Nella Lupus clinic dell’Unità operativa sono regolarmente seguiti complessivamente 400 pazienti con LES, 350 con UCTD e 200 con SAPL.
Il reparto di degenza comprende 18 posti letto destinati a pazienti con malattie reumatiche severe, tra queste le connettiviti rappresentano la più frequente indicazione al ricovero.
L’unità operativa di Reumatologia offre anche 3 attività di diagnostica strumentale: la capillaroscopia, l’ecografia muscoloscheletrica e la DEXA.
L’attività di ricerca dell’Unità operativa è incentrata su studi epidemiologici e sull’individuazione dei fattori prognostici per le malattie autoimmuni sistemiche; la qualità della cura, gli studi di imaging, le misure di outcome rappresentano altri argomenti di ricerca dell’Unità di Reumatologia. L’attività di ricerca è documentata da più di 500 articoli scientifici pubblicati nell’arco di oltre 40 anni di attività, diverse partecipazioni a congressi nazionali ed internazionali e progetti di ricerca in tutto il mondo.
La missione educativa dell’Unità di Reumatologia è realizzata attraverso una serie di iniziative e corsi di rilevanza nazionale e internazionale, rivolti a studenti di medicina, giovani reumatologi, infermieri e medici di famiglia. Tra questi, una menzione particolare va al corso EULAR sul LES che si svolge ogni due anni ed è arrivato con successo alla sua VIII edizione, interamente organizzato dalla prof.ssa Mosca e dal suo staff. Il corso è diretto a 70 giovani reumatologi (di età inferiore ai 40 anni) provenienti da tutto il mondo; il corso ha l’obiettivo di fornire una formazione intensiva ed esaustiva sui diversi aspetti del LES.
Sant'Anna School of Advanced Studies, Institute of Management
La Scuola Superiore Sant'Anna (SSSA) è una delle cinque università italiane a statuto speciale. Grazie al suo carattere internazionale, alla formazione di eccellenza e alla comunità scientifica, la Scuola Superiore Sant'Anna si è affermata come punto di riferimento in Italia e all'estero.
Rappresentante: Prof. Giuseppe Turchetti
La Scuola Superiore Sant'Anna è un'università pubblica a pieno titolo, che svolge attività di ricerca e formazione nelle scienze applicate: Scienze Economiche, Scienze Giuridiche, Scienze Politiche, Scienze Agrarie, Medicina e Ingegneria.
Nel 2017 la SSSA si è collocata al 9° posto tra le 200 migliori giovani università (con meno di 50 anni) del mondo. Nel 2018 si è classificata al 155° posto su 1.102 istituzioni internazionali fornite dal Times Higher Education World University Rankings (https://www.timeshighereducation.com/world-university-rankings/scuola-superiore-santanna) e nella top 10 delle migliori piccole università (meno di 5.000 studenti) del mondo.
La SSSA fa parte, insieme all'Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, del sistema universitario pisano. Si tratta di una rete che ha lo scopo di coordinare le conoscenze scientifiche di queste tre istituzioni. Pisa ospita anche la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
La SSSA conta 570 studenti che frequentano corsi universitari, 370 studenti che frequentano corsi di dottorato di ricerca, 1.900 studenti in corsi di formazione e formazione continua, con un rapporto docenti/studenti pari a 1:7.
Gli studenti sono ammessi alla SSSA dopo aver superato un concorso estremamente competitivo. I vincitori devono iscriversi all'Università di Pisa, rispettando gli obblighi previsti dal curriculum con un punteggio medio di almeno 27 punti su 30. Il campus è gratuito per gli studenti universitari. Oltre alla residenza degli studenti, la Scuola offre servizi quali mensa, lavanderia, guardaroba, centro informatico, laboratorio linguistico, palestra e ampi spazi ricreativi. Nel 2018 il campus ha una capacità di 250 studenti, dislocati in tre diversi edifici.
Master (MD) e corsi di laurea sono realizzati in accordo con prestigiose università italiane e straniere. I corsi di laurea post laurea si svolgono interamente in lingua inglese e gli studenti sono sottoposti ad un rigoroso processo di selezione.
La ricerca scientifica è una delle principali missioni della SSSA e parte integrante della sua politica di sviluppo. La ricerca scientifica viene svolta all'interno degli Istituti, che pianificano e gestiscono le attività, valorizzando il rapporto tra formazione e ricerca, nonché l'interdisciplinarità e l'interazione con il mondo culturale, sociale ed economico. La SSSA ha un elevato numero di progetti di ricerca, la maggior parte dei quali sono internazionali. Ciò consente l'auto-finanziamento e un elevato grado di auto-sostentamento. SSSA è coordinatore di 6 progetti e partner di altri 30 progetti all'interno del programma quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione (Horizon 2020) per un finanziamento totale di 13 milioni di euro.
La ricerca svolta negli Istituti promuove lo sviluppo di idee imprenditoriali e tecnologie innovative, in grado di stimolare la creazione di nuove imprese e valorizzare la ricerca scientifica.
SSSA ha il più alto rapporto in Italia per numero di brevetti rilasciati all'università in ambito scientifico e tecnologico (2,25 brevetti per persona). Nel 2016 sono state registrate 37 domande di brevetto, di cui 16 italiane, 7 internazionali (PCT), 5 europee, 3 negli USA e 6 in altri Paesi. Quasi il 25% di questi brevetti è stato concesso in licenza a piccole e medie imprese private italiane. Oltre ai brevetti, la ricerca innovativa ha avuto un impatto positivo sul mercato, favorendo la creazione di imprese spin-off in settori ad alta tecnologia come la micromeccatronica, le nanotecnologie, la bioingegneria e biomedicina, la fotonica, le scienze ambientali e l'ingegneria del software. SSSA ha creato 59 imprese spin-off nel periodo 1991-2016 (4 nel 2016) di cui 46 sono in corso e 39 sono autorizzate.
L'internazionalizzazione è una delle priorità dell'SSSA. Si realizza attraverso accordi internazionali con prestigiose università e istituti di ricerca. Queste collaborazioni coinvolgono la maggior parte delle aree scientifiche della SSSA e promuovono partenariati per il personale accademico e la mobilità degli studenti attraverso il progetto Erasmus (26 paesi partner).
SSSA promuove opportunità di studio internazionali, mobilità della formazione del personale, scuole estive e stage.
L'Istituto di Management (IdM) della SSSA comprende professori e ricercatori provenienti dai settori dell'economia, del management, della statistica, dell'ingegneria e delle scienze politiche. L'IdM ha una competenza interdisciplinare in diversi settori dell'innovazione tra cui: economia della salute, gestione di nuovi modelli di business, internazionalizzazione della produzione e degli investimenti in innovazione, gestione strategica della proprietà intellettuale, valutazione delle "green-technology", gestione sostenibile della supply-chain management e coinvolgimento degli stakeholder. L'IdM ha una notevole esperienza nell'identificazione e nell'analisi dei driver per la sostenibilità e la competitività delle tecnologie, energia, scienze ambientali, scienze della vita e in particolare nell'ambito della salute. Inoltre, l'IdM ha realizzato diversi progetti, finanziati dalla CE. Inoltre l'IdM ha partecipato a numerosi progetti finanziati dalla Commissione Europea, quali FP VII, H2020, 3rd Health Programme, Life.
Il gruppo di ricerca Health Economics (HE) è coordinato dal Prof. Giuseppe Turchetti, PhD, Fulbright Scholar, Professore Ordinario presso l'IdM della Scuola Superiore Sant'Anna.
Valutazione di nuove tecnologie, approcci mininvasivi, trattamento farmacologico in una prospettiva di Health Technology Assessment (HTA) sono i principali campi di attività di ricerca. Il metodo scientifico e un forte approccio interdisciplinare sono applicati nell'analisi di argomenti quali:
- processo di innovazione, valutazione, adozione e diffusione delle innovazioni medico/tecnologiche;
- impatto economico e organizzativo dell'eHealth;
- organizzazione e gestione di programmi e procedure sanitarie complesse e di assistenza a lungo termine;
- modelli di valutazione economica;
- finanziamento di programmi di assistenza sanitaria e di assistenza a lungo termine;
- valutazione del ruolo dei nutraceutici e degli stili di vita appropriato su outcome sanitari.
Il gruppo di HE ha raggiunto un alto livello di competenza grazie alla partecipazione a studi e progetti nazionali e internazionali finanziati dalla Commissione Europea, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, da diverse Amministrazioni Regionali.
Heinrich-Heine-University Düsseldorf, Policlinic of Rheumatology & Hiller Research Unit
Il Policlinic of Rheumatology & Hiller Research Unit, Heinrich-Heine-University Düsseldorf (UDUS), ha come missione la cura dei pazienti e la ricerca translazionale sulle malattie reumatiche.
Rappresentante: Prof. Dr. Matthias Schneider
Il Policlinic of Rheumatology & Hiller Research Unit, Heinrich-Heine-University Düsseldorf (UDUS, Prof. Dr. Matthias Schneider), si occupa della cura dei pazienti e della ricerca di base e traslazionale sulle malattie reumatiche infiammatorie. Ogni anno vengono visitati circa 2500 pazienti, ambulatoriali e in regime di ricovero, con malattie muscoloscheletriche e reumatiche; la clinica segue circa il 30% dei pazienti con Lupus registrati nel Database Nazionale della Germania.
Nel 2007, è stata fondata la “Collaborative Arthritis Centre Rhine Ruhr (RZRR)” unendo il pre-esistente “Collaborative Arthritis Centres Düsseldorf and Western Ruhr area (Essen)” con l’ufficio amministrativo che ha sede nel Dipartimento di Reumatologia presso l’ HHUD. Diciannove reparti di reumatologia di diversi ospedali e 80 reumatologi sono membri della RZRR. Circa 12 milioni di persone vivono in quest’area.
Siamo membri del Network Europeo per la cura delle malattie rare del connettivo e muscoloscheletriche (ERN ReCONNET), istituito nel marzo 2017.
Il policlinico di Reumatologia della UDUS era uno dei sei centri coordinatori del “Competence Network Rheumatic Diseases” fondato dal Ministero federale tedesco dell'istruzione e delle scienze. Grazie a questo ruolo, l’expertise sulla “information technology” nel Dipartimento di Reumatologia della HHUD ha una lunga tradizione. Diversi progetti sulla “information technology” sono stati condotti nella nostra clinica (es: valutazione dell’uso di una APP per l’auto-gestione dei pazienti ambulatoriali con artrite reumaotide – MiDEAR; attitudine dei pazienti nei confronti della cartella sanitaria elettronica; registro online per pazienti gravide con malattie reumatiche infiammatorie – RHEKISS).
Dal 2001, conduciamo uno studio di coorte nazionale sul LES (studio LuLa) completamente sulla base dei Patient Reported Outcomes focalizzandoci sul peso della malattia, l’aderenza alla terapia, il processo di cura, la convivenza con la malattia e altri argomenti simili.
Abbiamo competenze sulle comorbidità del paziente e sulla loro prevenzione grazie a studi di coorte e cross-sectional (studio sull’aterosclerosi, LuLa, Lupus-prevention pass, studio di genere), tutti condotti in collaborazione con la “German Lupus Self-help Organisation”.
Inoltre la nostra ricerca si basa sul concetto che un sostegno psicoeducativo può produrre un significativo miglioramento della capacità del paziente con LES di convivere con la propria malattia e quindi della sua qualità di vita.
Una biobanca dedicata, conforme alla normativa tedesca e internazionale sulla protezione dei dati e la ricerca sui biomarcatori, sostiene la ricerca in vista degli sviluppi nel campo della medicina individualizzata.
La Reumatologia di Düsseldorf ha concorso con successo per molti finanziamenti dell’ UE, del “Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG)”, del Ministero Federale tedesco dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF), del Ministero dell’Innovazione, della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia di North-Rhine-Westphalia, di organizzazioni di pazienti (es: Deutsche Rheuma-Liga and German LE Self-Help Community) e dell’industria farmaceutica ed è continuamente sponsorizzata dalla Hiller foundation , che ha fondato insieme alla HHUD, la “Hiller Research Unit for Rheumatology” nel 2015, che è coordinato dalla cattedra di Reumatologia Sperimentale.
Inoltre, la Reumatologia ha una propria unità di biometrica e una specifica unità di ricerca di imaging in Reumatologia.